ICIRCONDATI

La compagnia ICIRCONDATI nasce nel luglio 2009. Dopo aver lavorato per circa 3 anni come insegnante e allievo, Luciano Menotta e Diego Carletti, divengono colleghi e decidono di intraprendere uno studio approfondito dell’arte del clown applicata alla musica suonata dal vivo. Esordiscono al Milano clown festival 2010 dove ottengono un ottimo risultato con il pubblico e con gli addetti ai lavori. Continuando in ogni occasione a lavorare all’evoluzione del loro spettacolo affrontano la loro prima stagione che li vedrà coinvolti in numerosi festival italiani, ed europei, arrivando ad essere inseriti come compagnia off al 25° Festival de Teatre de rue D’Aurillac con lo spettacolo “TRI QUATER”, dove riscontrano un enorme successo con il pubblico francese. Nel marzo 2011 vincono il premio della giuria al Milano Clown Festival con lo spettacolo “TRI QUATER” con la seguente motivazione:

Il secolo scorso, il Novecento, è stato quello dell’affermazione della coppia comica per eccellenza. Il clown bianco, il cui trucco sembra essere stato ispirato dal Pierrot, e l’augusto, o rosso, discendente dalle prime figure comiche della pista, con il compito di sospendere la tensione degli spettacoli equestri con contorsioni, salti a terra e spettacolari cadute. All’alba del terzo millennio, i Circondati rappresentano sia la tradizione che la sua frattura. Diego Carletti e Luciano Menotta iniziano a rompere gli equilibri sin dalla bella scelta di interpretare due clown augusti. Due Rossi, dunque, che utilizzano tecniche tipiche della clownerie più classica: la musica, l’equilibrismo, l’acrobazia. Mescolandole fra loro in un fuoco di artificio di invenzioni piccole e grandi che si snodano durante uno spettacolo che riesce ad essere qualcosa di più di un insieme di numeri. Una performance organica presentata con buona tecnica e buon timing. E soprattutto ottima definizione dei personaggi (il lavoro dell’artista su se stesso) ed eccelso impatto sul pubblico (il lavoro dell’artista verso l’esterno). A dimostrazione che ciò che deve unire, in ultima analisi, i clown del passato, del presente e del futuro, è proprio la capacità di guardare dentro di sé per far sorridere il mondo.”