Sheila Rocchegiani

Gli studi formali condotti attorno al mondo classico e l´indagine archeologica sulla storia e l´arte delle antiche civiltà mesopotamiche sono l´orizzonte di superficie della sua formazione. Un vissuto densissimo di relazione, ricerca profonda ed esperienze non ordinarie sono invece la linfa vitale che da sempre anima la sua urgenza comunicativa. Lo scavo archeologico è scavo nelle vicissitudini, nell´intrico emozionale, nel pensiero, negli infiniti spazi dello spirito, è un processo di dissotterramento e recupero, sono mani nude affondate nella terra in cerca di radici fisiche ed energetiche. Dal 2008 l´uso del colore naturale e la relazione fisica, diretta e priva di mediazioni, con i luoghi del paesaggio a cui attinge sono al centro del suo percorso creativo. Il tessuto è la tela dispiegata su cui imprimere segni che celano, nel loro aspetto spontaneo privo di vezzi e virtuosismi, una pregnanza simbolica estrema, frammenti di un Tutto in costante risonanza e reciproca tensione. L´espansione dello spazio di consapevolezza, che non può essere mai pienamente narrato a parole, si affida alla capacità evocativa delle forme e dei colori più puri perchè l´osservatore, l´altro, sia come empaticamente attratto in una dimensione sottile di intima condivisione e dialogo autentico. Dal 2011 è impegnata nello sviluppo di modalità proprie di trasmissione degli aspetti meno convenzionali legati all´esperienza con il colore naturale. Nel 2012 ha ottenuto il secondo premio alla 7th Natural Dyeing Biennale in Aichi, Giappone. Espone in Italia e all´estero.