Silvia Fiorentino

Sono nata a Milano, vivo e lavoro da 15 anni ad Ancona.
Nella mia ricerca non pongo molte divisioni fra me e la mia vita, riconoscendomi completamente nel lavoro che è vita.

Nella mia ricerca, ispirata a un sistema etico piu' che estetico, c'è una caratteristica di complessità e un amore maggiore per il progetto in sé che per l'oggetto finale. Tale complessità è un corpo, una macchina perfetta, alla quale non puoi sottrarre parti o dimenticarne alcune.

Un corpo ha una parte sensoriale enorme che permette un ascolto estremo, fino a vedere per visioni. Ma il corpo ha anche un codice, un linguaggio simbolico preciso, inciso nella storia del nostro mondo. Questo approccio di ricerca mi ha automaticamente spinto a un'estrema diversità di metodo e di ruoli: ho quindi lavorato sotto pseudonimo come nel caso di ora locale e silvia & bruno; altre volte sono stata spinta verso la realizzazione di progetti sociali e pubblici come nel caso di studio branco.

Altra caratteristica del mio lavoro è il suo forte legame con la poesia, il linguaggio e la narrazione, poi applicato anche in ambiti installativi. Due anni fa ho raccolto molti dei testi poetici usati in audio durante varie installazioni in un libro di poesie e disegni dal titolo Spazio dentro della vita (Aracne editrice). Altra tematica imprescindibile è quella legata al femminile e al corpo - in tutti i suoi aspetti, dal segno al progetto collettivo - cercando di difendere un metodo femminile che non significhi essere relegati in un cantuccio di genere, o anche solo in un cantuccio, ma configurare una differenza nel cuore stesso del processo creativo.

Ideo e fondo infatti, nel 2007 insieme ad altre donne, l'associazione culturale metodo effe, che nasce proprio per indagare il linguaggio femminile nella sua teoria e individuazione, sempre in collegamento con forme artistiche (organizziamo una serie di convegni e mostre www.metodoeffe.it)

Sono molto legata a una serie d'installazioni che ho iniziato nel 2000 sotto il nome di architetture sentimentali il cui fulcro è il rapporto tra una persona, un gruppo di persone e il loro rapporto con il paesaggio, nell'ottica di un'influenza reciproca, rappresentazione o alienazione rispetto al luogo altro definito per semplificazione paesaggio. Inizio sempre questi lavori con un lungo periodo di ascolto e ricerca, portato avanti con l'ausilio d'interviste, foto e testi, frutto di una lunga permanenza nel luogo prescelto. Poi, a seconda del soggetto, ricompongo l'architettura sentimentale in un'installazione fortemente connotata in senso narrativo il luogo altro.

I soggetti scelti sono stati, di volta in volta, diversissimi: dalla prima installazione dedicata alle persone che avevano vissuto in un luogo, e poi l'avevano abbandonato, che ho cercato e richiamato e ritratto; a un piazza nella quale, per un mese, ho posto alle persone che passavano le stesse domande, analizzandone i comportamenti, i rituali, il corpo; dagli adolescenti che ho seguito per un mese nelle loro diverse comunità; a una comunità femminile letta da diverse angolature sociali; infine - la più complessa e più lunga da realizzare - nove ritratti fotografici o pittorici narrativi e nove video di nove donne diversissime fra loro, suddivise in corpo, terra & mente, a formare un trittico, infine montata in un unica corale installazione ritratti effe che ha occupato uno spazio maschile per eccellenza, la chiesa.

Ed ecco, infine, le esperienze della mia carriera che ritengo più significative

2012
Ritratti effe/Installazione/Chiesa del Gesù/Ancona/Promossa dalla Provincia di Ancona e Comune di Ancona/Diocesi di Ancona; Pensando il paesaggio per metodo effe/ideazione e organizzazione del progetto e del manifesto teorico/Convegno e laboratori Palazzo del rettorato e Chiesa del Gesù/Ancona/Promosso dal Comune, Provincia di Ancona e Assessorato alle pari Opportunità; Mater crudele 2/installazione e audio/a cura di Isabella Falbo Ferruccio Giromini Roberto Roda e Marcello Pecchioli/all'interno della mostra collettiva e rassegna Please me fashion/Palazzo del Municipio di Sabbioneta.

2009
Mc2eroico/scultura permanente/progetto e realizzazione di una scultura permanente luminosa per un nuovo edificio scolastico/Schio provincia VI.

2006
Nella mia città/personale /opere e installazione a cura di Antonella Commellato/Mole Vanvitelliana/Ancona;

2002
Architettura sentimentale/installazione con audio poesia/all'interno del festival Sipario d'estate/a cura di Armando Ginesi Roberta Ridolfi/Piazza del Municipio/Cagli.

2000
Stanze sensoriali/installazione/ideazione cura di un percorso sensoriale con videoinstallazioni interattive di Tullio Brunone/Con il sostegno del Comune di Ancona e il Museo Omero Statale Tattile/Mole Vanvitelliana/Ancona.

2004
Riciclo affettivo/performance e installazione/a cura di Valerio Deho/all'interno della manifestazione Voyager/Portonovo/Ancona.

2003
Paesaggio/scultura /a cura di Flaminio Gualdoni Carlo Bruscia/all'interno della mostra itinerante Territorio/Varie sedi nelle Marche; C'era in un bosco/installazione e suono e testi poetici/a cura dello studio Salmoni e Cristina Colli/ all'interno della manifestazione Luci di Ancona/con il sostegno del Comune di Ancona, Provincia di ancona e FAI/Ancona

1999
Stereo eroine/stampa da video & mononomi/video sotto lo pseudonimo ORA LOCALE/dappertutto, 48 Biennale di Venezia /a cura di Harold Szemann/Padiglione Italia/Venezia

1998
Poesia cieca/scultura/a cura di Gabriele Peretta/all'interno della mostra Experience design/ex opificio Ascanio Sforza/Milano Fondo nel 1992 insieme a Roberto Lucca Taroni lo studio Branco che si è contraddistinto sin dall'inizio per la molteplicità dei suoi ambiti operativi. Nel 1992 creo la collezione Branco Bambini, insieme all'architetto Alda Ferraresi per indagare nuovi modi di progettare spazi per l'infanzia, pubblici e privati. Mi sono occupata di una sezione all'interno dello studio Progetti no profit