LUNA PARK e la Trilogia dell’Essere

Dopo la scoperta dell’esistenza con Requiem For Pinocchio e la R-Esistenza con Macaron, affrontiamo l’ultimo capitolo della nostra "Trilogia dell’Essere" cercando di indagare i meandri dell’esistenza, alla ricerca di quella che per noi è la soluzione al problema esistenziale. Nell’affrontare quest’ultimo capitolo della nostra "Trilogia" abbiamo sentito la necessità di affidarci, come per i primi due capitoli, a un antieroe o forse all'antieroe per eccellenza: Don Chisciotte. Questa volta però abbiamo voluto attingere non tanto dal personaggio, quanto dal pensiero che sottende al romanzo stesso. In un momento storico dominato dalla perdita di senso e dei confini dell’umano, investito dall’eco della rivoluzione copernicana e del cannocchiale di Galileo, da uno sguardo oltre il finito, Cervantes crea la migliore traduzione manieristica di un personaggio letterario mai scritta finora: il cavaliere della Triste Figura, Don Chisciotte. Il romanzo di Cervantes rivela un'accusa contro una realtà fredda ed ormai estranea, dove a un idealista – anche non pazzo – non resta che trincerarsi dietro la propria idea fissa. Don Chisciotte, perennemente sospeso e in bilico tra il mondo dell'esperienza spirituale e quello dell'esperienza sensibile, della vita pratica e di quella ideale, della realtà concreta e dell'apparenza ingannevole, della poesia e dello sgomento. Cervantes, attraverso l'ambiguità dell'incertezza, trasforma continuamente la realtà, rendendoci così complici dei suoi personaggi, dei quali condividiamo la capacità di non lasciarsi ingannare dall'apparenza delle cose, o di voler ancora credere che un altro sguardo sia possibile. Crediamo in un’analogia storica tra il tempo di Cervantes e il nostro e attraverso questa lente abbiamo cercato di declinare quel che resta oggidella wunderkammer di Don Chisciotte e di Cervantes stesso affidandoci ai temi del sogno, della fantasia, dell’ignoto, per portare alla luce quella che per noi è la coscienza umana, cercando di dar voce a quel desiderio di una condizione esistenziale diversa. Abbiamo raccolto quel sentimento di perdita dell’essere umano di fronte al cosmo e all’inevitabile ripetersi della storia, collezionato le domande senza affrettarci a trovare risposte, perdendoci nel grande Luna Park che è la vita stessa, cercando, come Cervantes, di destreggiarci e mettere a confronto una realtà triviale con una realtà sublimata, la parziale accettazione e il parziale rifiuto di entrambe, l'unione paradossale di una concezione realistico-razionalista con una idealistico-romantica, l'insanabile dualismo derivante dal fatto che l'idea è inattuabile nella realtà e la realtà irriducibile all'idea.