Residenze

ICIRCONDATI - Gennaio - Febbraio - Marzo - 2012

2012

ICIRCONDATI

Gennaio - Febbraio - Marzo

biografia

La compagnia ICIRCONDATI nasce nel luglio 2009. Dopo aver lavorato per circa 3 anni come insegnante e allievo, Luciano Menotta e Diego Carletti, divengono colleghi e decidono di intraprendere uno studio approfondito dell´arte del clown applicata alla musica suonata dal vivo. Esordiscono nella stagione 2010 con TRI QUATER continuando in ogni occasione a lavorare all´evoluzione del loro spettacolo e affrontando la loro prima stagione che li vedrà coinvolti in numerosi festival italiani ed europei. Nel marzo 2011 vincono il premio della giuria al Milano Clown Festival con lo spettacolo TRI QUATER. In soli due anni sono stati applauditi ed apprezzati in quasi tutte le regioni d´Italia, in Francia, in Slovacchia e in Austria. Tra agosto 2011 e marzo 2012 danno vita ad un laboratorio attraverso il quale realizzano la loro nuova produzione per il teatro, DIAPASON, un progetto di ricerca sull´uso della mezza maschera in cuoio applicata all´arte del clown, teatro dell´assurdo e musica dal vivo.

diapason

di e con DIEGO CARLETTI e LUCIANO MENOTTA
approccio ai personaggi maschera SANDRA CAVALLINI
creazione dei calchi maschera SIMONA TONTI
realizzazione maschere in cuoio DIEGO CARLETTI e LUCIANO MENOTTA
testo e musiche originali LUCIANO MENOTTA
costumi SARTORIA ROSA
tecnico luci e suono FILIPPO BRUNETTI
riprese video LUCA BARCHIESI
idea originale ICIRCONDATI

prodotto da:
ICIRCONDATI
Associazione Culturale ANIMA MUNDI
NOTTENERA Progetto RESIDENZE 2012

durata: 75 minuti

Diapason è uno studio di ricerca sull´uso della mezza maschera in cuoio applicata all´arte del clown. Due musicisti e due strumenti musicali, un clarinetto e una fisarmonica si perdono dentro un bicchiere. Due maschere primitive appaiono come grotteschi servi di scena e si innamorano della musica. Suoni diversi danno vita ad un´armonia composta da assurdità, melodie, emozioni primordiali e l´idiozia più pura che rende neonato ogni gesto. DIAPASON è uno spettacolo comico fatto di musica, di verità, di nudità, di fame, di sete e di amore.

Teatro della Madonna - Aprile - Giugno - 2012

2012

Teatro della Madonna

Aprile - Giugno

biografia

Teatro della Madonna nasce nel 2007 dall´incontro tra Lorenzo Berti, Alessio Pala e Simone Levantesi. I tre, provenienti da diverse esperienze teatrali, hanno deciso di dare vita ad una compagnia dopo essersi conosciuti presso la Fondazione Pontedera Teatro per il progetto interregionale "Percorsi innovativi di alta formazione".
Nell´ambito del progetto i 3 hanno collaborato con alcuni tra i più importanti pedagoghi italiani (Danio Manfredini, Roberto Latini, Francesca Della Monica, Raffaella Giordano, Roberto Bacci) e non (Cesar Brie, Gey Ping Ang, Piotr Borowski).

essere lorenzo berti

di e con Lorenzo Sacrosanto Berti, Simone Sacrosanto
Levantesi e Alessio Sacrosanto Pala
musiche originali Davide Severi
scene e maschere Champa Avellis
luci Simone Sacrosanto Levantesi
costumi Teatro della Madonna
Santa Patrona Agnese Rollo
regia Lorenzo Berti
una produzione Teatro della Madonna
in collaborazione con Residenze Nottenera 12 e Ass. Cult. Reverse
produttori associati Trinegro Eventi, Teatro Qualsiasi, The Penis in the Fridge Prd., Bombolone Produzioni

Non è facile Essere Lorenzo Berti.
Uscire sempre dal retro di ogni locale per evitare i fans accaniti, fare cene coi fans club, essere assalito da bellissime donne e uomini che ti bramano. Avere un sacco di soldi e non sapere mai come spenderli.

Non è per niente facile essere il migliore di tutti.
È un qualcosa che mi mette in imbarazzo nei confronti degli altri. Perchè loro non hanno colpe della mia bravura infinita.

Non è facile Essere Lorenzo Berti.
Non è facile capire se ti cercano perché ti vogliono bene o solo per i tuoi soldi, la tua bravura e la tua esteriorità o per rubarti l´anima.

Non è per niente facile Essere Lorenzo Berti.
Il successo è una cosa che ti uccide, soprattutto nel teatro. Tutti questi soldi. Tutte queste donne. Tutti questi uomini. Tutti questi complimenti. Non è facile accettarli con serenità. Mi sento colpevole. Essere Lorenzo Berti è sognare di essere una persona normale, con un lavoro normale. Una persona che può girare per strada senza preoccuparsi di essere se stesso. Che può accudire i suoi figli e la sua splendida moglie. Una persona che malgrado le fatiche quotidiane continua ad avere fiducia nel futuro. E invece no! Sempre questo dannato successo. Sempre le folle ad acclamarti in ogni luogo; a farti credere di non essere solo. E questi maledetti soldi, la tua faccia dovunque, su ogni copertina, in tv, al cinema. Per strada sui cartelloni pubblicitari formato 6x3.

Essere Lorenzo Berti è, prima di tutto, una condanna.
Mi dicono che faccio teatro "di ricerca". Ma io non sono un artigiano, sono solo un grande artista. Non provo a rendere il mio lavoro interessante. Non sono concettuale. Io sono semplicemente bello. Non dico mai "Se non capite il teatro allora state a casa!". Ma non vado più a vederlo proprio perchè mi dicono così. Uscirei solo se potessi vedere il mio spettacolo, ma da fuori non posso. Allora resto a casa.

Cosa resterà di me dopo che sarò morto?
Forse quello che resterà nella memoria dei vivi, ciò che sarà memorabile, sarà solo un grande niente. Tante immagini sovrapposte, ricordi che sono sempre più imprecisi e situazioni banali. Grottesche. E un ridere rauco che è solo ridere di sé.

Cosa vuol dire Essere Lorenzo Berti? Cosa vuol dire essere?
Questo spettacolo poteva avere qualsiasi nome e cognome dopo la parola "essere". Essere Lorenzo Berti è chiederci chi siamo. Forse alla fine della nostra vita lasciamo solo un vuoto immenso che poi diventa oblio. Gli altri si fermano e capiscono di averti dimenticato. Forse si chiederanno il perché. Ma i soliti pensieri, sempre più confusi, nascosti sotto ad altri pensieri altri, riporteranno la loro attenzione verso la vita. Non siamo memorabili. Non lasciamo traccia. Siamo davvero o ci stiamo raccontando così bene da crederci presenti? Ho la sensazione di essere lì, nei pressi di una risposta, e di non arrivarci per un soffio. Vedendo la mia vita all´indietro come se fossi morto mi resta solo un dubbio: "Perché Riccioli d´oro ha trovato 3 letti?" Sono morto per questo. Vivo nei ricordi degli altri. Per quanto sgangherati e senza senso. Lorenzo Berti non è più, Lorenzo Berti siamo.

Lorenzo Berti